Viene sottoposto alla nostra attenzione un paziente di 50 anni caduto accidentalmente da due metri d'altezza sul posto di lavoro. La caduta ha determinato una frattura a scoppio della dodicesima vertebra dorsale (D12) risultando in un’interruzione del muro vertebrale posteriore con proiezione di un frammento osseo nel canale vertebrale contenente il midollo spinale. In questi caso di frattura vertebrale instabile, senza un adeguato intervento di stabilizzazione vertebrale, il paziente corre il rischio di sviluppare danni neurologici a carico degli arti inferiori, del controllo degli sfinteri (urinario e anale) e della funzione sessuale.
Paziente neurologicamente asintomatico, in clinostatismo obbligato (posizione distesa a letto obbligatoria) per prevenire ulteriori deformazioni della colonna legate alla frattura.
Intervento chirurgico di stabilizzazione dorso-lombare (D11-L1) con tecnica mininvasiva. Grazie a questa tecnica si possono posizionare 4 viti peduncolari senza lo scollamento dei muscoli paravertebrali mediante piccole incisioni cutanee. Si connettono le viti con 2 barre in titanio. Quindi si effettua un accesso mediano "mini-open" che permette la decompressione mirata alla sola vertebra D12 (punto di restringimento del canale causato dal frammento osseo della frattura) sempre mediante una piccola incisione cutanea.
Rimozione del drenaggio chirurgico in prima giornata postoperatoria. Il paziente si alza in piedi con un busto ortopedico in seconda giornata postoperatoria. Trasferimento in terza giornata postoperatoria presso struttura riabilitativa.
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